Nome italiano: Serapide lingua, Lingua di gallina
Sinonimi Serapias lingua: Serapias columnae (Rchb. fil ) Lojacono, Serapias excavata, Serapias oxyglottis, Serapias todari, Serapias elongata
Descrizione
Il nome del genere Serapias probabilmente è stato dato in onore della dio egizio della fertilità, Serapide, dal greco antico sàrapias/sarapidos. Il nome specifico, dal latino lingua=lingua, fa riferimento alla forma dell’epichilo. La pianta è alta 10-30 cm., ha uno stelo gracile ed è provvista di 2 o più tuberi peduncolati. Le brattee fogliacee ovato-lanceolate sono lunghe quanto i fiori o poco più, di colore rosa-violaceo e le foglie basali sono lanceolate e carenate, quelle superiori avvolgono lo scapo. L'infiorescenza èpiuttosto lassa, di solito con 3-6 fiori; i sepali e i petali sono racchiusi a formare un casco allungato, grigio-violaceo con venature porpora. Il labello è lungo 15-29 mm, di colore variabile dal giallastro, al rosa, al rosso, ed è munito di callosità basale porpora nerastra, lucida detta a “grano di caffè”. L'ipochilo è cordiforme, con lobi laterali più scuri, contenuti in gran parte nel cappuccio. L'epichilo è ovato-lanceolato, diretto in avanti e in basso, scarsamente peloso, a forma di lingua.
Dove trovarla e varietà
Il tipo corologico è stenomediterraneo ed il periodo di fioritura va da marzo a giugno; è presente in molte regioni ed è diffusa specialmente lungo le coste liguri e tirreniche, al sud e nelle isole. Manca in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Val d’Aosta. La crescita è prediletta in prati incolti e cespuglieti, spesso si trova su terreni argillosi ma, di rado, oltre 1000 m d'altitudine.
La varietà Serapias olbia Verg. si differenzia per brattee e sepali leggermente più lunghi, per il callo basale del labello che è solcato o scisso in due calli parallele assai vicine, ed un labello rosso-nerastro, solitamente molto riflesso verso lo stelo.
Diversamente dalle altre specie appartenenti al genere Serapias, la S. lingua sembra in grado di attrarre alcuni imenotteri, che provvedono poi all’impollinazione, grazie sia alle sostanze odorose che è in grado di emettere, sia grazie al callo alla base del labello, il quale costituisce una caratteristica unica e carattere distintivo della specie all’interno di questo genere.
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