Parco Regionale dell’ Appia Antica

La superficie del territorio compreso nel perimetro del Parco è di circa 3.500 ettari. In questo territorio sono compresi la via Appia Antica e le sue adiacenze per un tratto di 16 chilometri, la valle della Caffarella (200 ettari), l’area archeologica della via Latina, l’area archeologica degli Acquedotti (240 ettari), la Tenuta di Tormarancia (220 ettari) e quella della Farnesiana (180 ettari). Il perimetro del Parco è delimitato a nord dalla cinta delle Mura Aureliane di Roma, a ovest dalla via Ardeatina e dalla ferrovia Roma-Napoli, a est dalla via Tuscolana e dalla via Appia Nuova fino a Frattocchie, mentre a sud tocca l’abitato di S. Maria delle Mole e il Fosso delle Cornacchiole ai margini dell‘area archeologica di Tellene. I comuni interessati dall’area del parco sono Roma, Ciampino e Marino. Per gli amanti della geografia, le coordinate del Parco sono: - 41° 50’ 00" latitudine N - 12° 33’ 00" longitudine E. L’altitudine massima è di 189 metri sul livello del mare a Frattocchie nella parte sud del parco.

Paesaggio feudo

Parco Regionale dei Castelli Romani

Il Parco regionale dei Castelli Romani è un'area naturale protetta della Regione Lazio che si trova nella zona dei Colli Albani, in provincia di Roma. I comuni che ne fanno parte sono 15. Questo parco regionale di interesse naturalistico e artistico si estende nell'area dell'antico Vulcano Laziale. Molti dei comuni dei Castelli Romani condividono aree protette del parco, tra cui spicca Nemi, il cui territorio ricade per intero entro la sua delimitazione. Di interesse particolare sono il sito archeologico di Tuscolo, come anche le numerose ville tuscolane. Del parco fanno parte anche il Lago Albano (conosciuto anche come Lago di Castel Gandolfo) e il Lago di Nemi. Il Parco dei Castelli Romani è stato istituito con la Legge regionale 2/1984 allo scopo di tutelare l'integrità delle caratteristiche naturali e culturali dei quindici paesi (Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri) che occupano l'antico Vulcano Laziale.

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Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili

Il parco naturale regionale dei Monti Lucretili è una area naturale protetta della regione Lazio istituita nel 1989. Il Parco regionale, in parte ancora incontaminato si estende per 18.000 ettari e il suo nucleo principale è costituito dai Monti Lucretili. Le vette più alte sono il Monte Pellecchia (1368 m) e Monte Gennaro (1271 m). Il territorio del parco comprende 13 comuni che appartengono a due province (Roma e Rieti) e tre Comunità Montane (XI, X e XX). Di seguito i Comuni che appartengono al parco: Licenza, Marcellina, Monteflavio, Montorio Romano, Moricone, Orvinio, Palombara Sabina, Percile, Poggio Moiano, Roccagiovine, San Polo dei Cavalieri, Scandriglia, Vicovaro. Il Parco conserva ancora molte superfici boscate tra cui spiccano splendide faggete. Presenti specie vegetali rare come lo storace (Styrax officinalis - simbolo del Parco) e l’Iris sabina. Per quanto riguarda la fauna da notare il “ritorno” del lupo e dell'orso e la nidificazione di una coppia di aquila reale sulle pendici del Monte Pellecchia.

1909

Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini

Il territorio del Parco dei Monti Simbruini fa parte del sistema appenninico e comprende sette comuni: Trevi nel Lazio, Filettino, Vallepietra, Jenne, Subiaco, Cervara di Roma e Camerata Nuova. L'atto ufficiale di nascita del Parco è datato 29 gennaio 1983. La zona del parco ospita numerose specie animali tipiche dell'Appennino. Sono presenti popolazioni di ungulati selvatici, come il cervo, il cinghiale e il capriolo e che costituiscono importante fonte di alimentazione per gli esemplari di lupo presenti nel territorio. Esistono inoltre segnalazioni di presenza dell'orso bruno marsicano. Altri mammiferi di rilievo sono: il gatto selvatico, il moscardino, la martora, la puzzola, la faina e l'istrice. Nel Parco nidificano inoltre numerose specie di uccelli: l'aquila reale, il picchio dorsobianco, il gracchio corallino, la coturnice. Nei fontanili e nelle zone umide si trovano numerose specie di anfibi: il tritone, la salamandra pezzata e la salamandrina dagli occhiali. Molto rappresentati sono anche gli esemplari di rettili, con varie specie fra cui la biscia dal collare, il biacco e la vipera comune. Infine è necessario citare fra gli invertebrati la grande quantità di insetti che popolano praticamente tutti gli ambienti del parco, passando dai lepidotteri e ai cerambidi fino agli ortotteri.

Trekking simbruini

Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia

La Riserva Naturale Regionale dei Monti Navegna e Cervia, situata nella provincia di Rieti, si estende per circa 3600 ettari all’interno dei bacini idrografici del fiume Salto e Turano, interessando il territorio di ben 9 Comuni: Ascrea, Castel di Tora, Collalto Sabino, Collegiove, Marcetelli, Nespolo; Paganico Sabino, Rocca Sinibalda e Varco Sabino. La Riserva Naturale si caratterizza per la presenza di boschi di faggete e quercete montani e submontani, i pascoli cespugliati che si stanno trasformando in giovani boschi, le praterie secondarie sulle sommità dei monti, i castagneti da frutto, le pareti carbonatiche che fanno da cornice ad alcuni torrenti, per finire con il “paesaggio delle dighe” originato dalla costruzione, sul finire degli anni 30, dei bacini idrici artificiali del Salto e del Turano. L’area protetta comprende a nord i rilievi del Monte Navegna (1508 metri s.l.m.) e del Monte Filone e a sud, separato dal Fosso dell’Obito, si staglia il Monte Cervia (1438 metri s.l.m.) un’estesa dorsale montuosa che viene interrotta dalle profonde gole del Fosso di Riancoli. A sud di questa valle è situato il Monte San Giovanni. Il settore sud orientale della Riserva, separato dalla precedente zona, è costituito dai rilievi che circondano il paese di Nespolo e che costituiscono il confine regionale con l’Abruzzo.

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Riserva Naturale Montagne della Duchessa

La Riserva Naturale Regionale "Montagne della Duchessa" ha una superficie di oltre 3.540 ettari, rappresentata da un territorio montuoso, a morfologia aspra e selvaggia, dominato dal Monte Morrone (2141 m) e dal Murolungo (2184 m). Il paesaggio è alquanto suggestivo e vario; salendo di quota, dai 950 m slm di Valle Amara e di Cartore , i boschi misti di cerro, frassino, carpino, sorbo e acero, lasciano il posto, al di sopra dei 1200 m., alle monumentali faggete. Le cime più alte sono dominate, dai pascoli perenni e da ampie superfici rocciose dove, anche la vita vegetale diventa difficile. Da nord a sud si alternano profonde e strette vallate a rilievi più o meno accidentati: a Monte Cava (2000 m slm) segue il profondo solco di Valle Amara che, se d'estate è un importante accesso alla Riserva, d'inverno risulta spesso impraticabile perché, raccogliendo le acque torrentizie che si "incanalano" nelle valli poste a quote superiori, essa viene trasformata in un vero e proprio letto di fiume. Segue l'emergenza di Monte Morrone e poi ancora il Vallone di Fua e il Vallone del Cieco che introducono all'incantevole e incontaminato Lago della Duchessa (1788 m slm). Ancora più a sud il Murolungo domina con i suoi contrafforti rocciosi il Vallone di Teve.

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Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Il Parco, localizzato nel cuore dell'Appennino, si estende sul territorio di tre regioni: l'Abruzzo, il Lazio e le Marche, comprendendo nel suo perimetro cinque province: L'Aquila, Teramo, Pescara, Rieti ed Ascoli Piceno, e ben 44 comuni. E' un territorio cerniera tra la regione euro-siberiana e quella mediterranea, in cui si localizza la montagna più elevata dell'Appennino che racchiude l'unico ghiacciaio dell'Europa meridionale. La posizione geografica, l'altezza raggiunta dalle montagne, nonché la differente geologia dei rilievi: calcari e dolomie sul Gran Sasso e sui Monti Gemelli, arenarie e marne sui Monti della Laga, determinano una straordinaria ricchezza di specie animali e vegetali, nonché una varietà di ecosistemi e paesaggi davvero unica.

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