A Guadagnolo, provincia di Roma, quota 1218, il 4 agosto, da oltre 40 anni, si tiene una sagra che celebra una pietanza antichissima, conosciuta sin dai tempi dei romani: le lumache, che in dialetto locale sono chiamate “ciammaruchigli”.
Raccolta e preparazione
La raccolta dei ciammaruchigli viene vissuta come un rito che si compie nella notte, servendosi della luce di torce e lanterne. Dopo la pioggia, i cacciatori si avventurano tra sentieri, fossati e rocce alla ricerca delle lumache. Intere famiglie, come un tempo, riempiono le ceste e i più giovani si divertono facendo a gara a chi ne raccoglie di più.
Dopo essere stati raccolti, i ciammaruchigli vanno tenuti a spurgare per un mese, sotto un canestro capovolto, alimentati con crusca ed insalata, finché avranno smesso di emettere il loro caratteristico muco. Allora, dopo essere stati lavati con acqua e sale, e poi con acqua e aceto, vengono lessati, per essere poi cotti nel tegame con olio extravergine di oliva, aglio, salsa di pomodoro, mentuccia selvatica e peperoncino.
Vengono serviti in tavola in ciotoline di coccio, accompagnati da fette di pane casareccio cotto a legna, indispensabile per fare la scarpetta nel saporitissimo sughetto. Non servono posate, le lumache si mangiano con gli stuzzicadenti e leccandosi le dita!
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